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[ Lavorazione ]

La Posteggiatura

La più antica delle tecniche di lavorazione

La posteggiatura è la più antica delle tecniche e viene svolta interamente a mano, senza l’ausilio di alcuna forma o posteggiatura. È anche la tecnica più difficile, essendo affidata interamente all’abilità e all’esperienza del artigiano. Prima di iniziare viene eseguito un disegno che riproduce le fattezze del vaso e le relative misure, tenendo conto del fatto che il materiale, asciugando, si riduce dall’8% al 10%. La lavorazione parte da un piano di appoggio, di cotto o di legno, sul quale viene creata la “fondatura”, ovvero la base dell’oggetto, mediante l’utilizzo un “mozzo” di terra, cioè di una palla di argilla, che viene spianata con le mani per imprimerle un verso circolare, e lasciandola un po’ rialzata ai lati in modo da potervi attaccare bene il “lucignolo”: l’argilla infatti, prima di essere usata, va stesa su un piano e le va data una forma allungata, come un lungo panetto (o “baco”), chiamato appunto “lucignolo”.

[ Lavorazione ]

A Guscio

Il manufatto viene realizzato con l’ausilio di una forma

Nella lavorazione a guscio il manufatto viene realizzato con l’ausilio di una forma, un tempo in cotto, oggi per lo più in gesso, che viene cosparsa di polvere di terracotta per evitare che l’argilla che si sta usando per formare il vaso vi si “attacchi”. L’argilla viene pressata dall’esterno seguendo le modalità della tecnica precedente, ovvero “posteggiando” il lucignolo intorno alla forma. L’elemento rimane fermo mentre la persona, procedendo all’indietro, gira intorno premendo l’argilla sulla forma stessa. L’elemento rimane fermo mentre la persona, procedendo all’indietro, gira intorno premendo l’argilla sulla forma stessa. Una volta terminata questa fase, il vaso viene immediatamente capovolto su un piano d’appoggio, poi se ne estrae la forma.

[ Lavorazione ]

A Calco o Stampo

La lavorazione a calco o stampo è stata utilizzata in tempi più recenti

La lavorazione a calco o stampo è stata utilizzata diffusamente in tempi più recenti, tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento. Utilizza stampi componibili in cotto, o più comunemente in gesso, all’interno dei quali l’argilla viene pressata manualmente, in modo da riprodurre la forma del manufatto “in negativo”. Quando l’argilla si è parzialmente asciugata, le pareti della forma esterna, dotate generalmente di festoni o decorazioni di diverso tipo, vengono rimosse lasciando il vaso già definito in tutti i suoi decori e le sue forme. A questo punto l’oggetto viene lisciato e rifinito in tutti i suoi dettagli.